Colloquio di lavoro, ecco come cambia: attenti al test-stress

  • 27/11/2013
  • Anche i colloqui di lavoro cambiano e si adeguano ai tempi: un'indagine condotta dal Servizio Placement dell'Università Ca' Foscari di Venezia ha evidenziato i cambiamenti nel colloquio di selezione. Tra i nuovi 'strumenti' utilizzati dai responsabile della scelta dei candidati spicca la 'stressed interview': si tratta di domande poste con atteggiamento apparentemente scortese con l'intento di testare il livello di resistenza allo stress dei candidati. In pratica una domanda trappola per verificare come reagiscono i candidati a situazioni ostili sul luogo di lavoro. Tale tipo di trabocchetto è utilizzato dal 21% delle aziende e accompagna o sostituisce la prova di gruppo su un caso aziendale (32%); tra i test più utilizzati ci sono anche quello di personalità (26%), di logica (21%) e il colloquio in una lingua straniera (21%).
    Dalla stessa ricerca è emersa anche l'importanza dell'autorizzazione ai dati personali nel curriculum vitae: per il 71% delle aziende è addirittura più importante di scrivere il percorso di studi. Altri fattori importanti per redigere un curriculum che faccia breccia nei selezionatori sono le competenze linguistiche (importanti per il 63% delle aziende), esperienze extracurriculari (77%), un periodo di studio o lavoro all'estero (77%) e un voto di laurea superiore a 105.
    Infine, un occhio alle caratteristiche personali più apprezzate: flessibilità, problem solving, competenze comunicativo-relazionali.

    Scritto da Bruno De Santis.

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