Contratto di apprendistato, cosa cambia
- 28/02/2014
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Il contratto di apprendistato è nato con l’obiettivo di facilitare l’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro: tale strumento però ha rivelato subito alcuni difetti che si sta provando a correggere con le semplificazioni. In particolare si hanno tre tipi di semplificazioni: quelle riguardanti il piano formativo individuali, la registrazione della formazione e la formazione di imprese multi localizzate.
Nel primo caso, l’obbligatorietà del piano formativo ci sarà soltanto in presenza della necessità dell’acquisizione di competenze tecniche e professionali: in questo caso le imprese potranno utilizzare l’offerta formativa pubblica o organizzarla rispettando precisi standard.
Per la registrazione della formazione e la qualifica acquisita, si utilizzerà un documento che evita lungaggini e abbatte la burocrazia, pur presentando contenuti minimi. Infine, per le imprese multi localizzate (cioè con sedi in varie regioni) c’è la possibilità di utilizzare un’unica disciplina formativa, quella della regione dove è presente la sede legale o quella pubblica delle regioni dove c’è la sede operativa. Tali semplificazioni si riferiscono al contratto di apprendistato professionalizzante, finalizzato al conseguimento di una qualifica professionale rivolto a giovani tra i 18 e i 29 anni e della durata massima di sei anni. Maggiori informazioni possono essere trovate sul sito dell’INPS alla pagina www.inps.it/portale/default.aspx?sID=0%3B5773%3B6118%3B6196%3B6233%3B6234%3B&lastMenu=6234&iMenu=1.
Scritto da Bruno De Santis. -