Crisi, calo della fiducia in Germania
- 27/08/2014
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Anche l’isola felice dell’Europa inizia a conoscere gli effetti della crisi: ad agosto l’Ifo, l’indicatore della fiducia delle imprese tedesche, ha registrato per la quarta volta consecutiva un calo, toccando quota 106,3 punti, in calo di quasi due punti rispetto a luglio. L’indicatore è stato inferiore anche alle previsioni degli analisti che si aspettavano un Ifo in calo ma comunque sui 107 punti. Tale diminuzione secondo gli economisti è da spiegarsi con le paure legate alla crisi in Ucraina e all’impatto delle sanzioni contro la Russia, partner importante delle imprese tedesche. A dimostrare quanto Mosca sia fondamentale nell’economia tedesca c’è un dato che riguarda il settore dell’elettronica: nei primi sei mesi dell’anno l’export verso la Russia è calato di ben il 20%.
La Germania quindi non è più la locomotiva che deve tirare fuori dalla crisi l’Europa, ma è entrata a far parte del problema economico del vecchio continente: il Pil negativo del secondo trimestre 2014 (-0,2%) è stato un segnale che, seppur non drammatico in valori assoluti, ha comunque messo in allarme. Secondo alcune stime, a fine 2014 il Pil tedesco dovrebbe registrare un +1,5%, percentuale comunque lontano dall’atteso 2%. Altro dato negativo riguarda il settore delle costruzione dove a giugno si è registrato un calo degli ordini dell’11,9% rispetto al mese precedente. Nonostante ciò per adesso, comunque, l’economia della Germania resta comunque lontana dalla recessione.
Scritto da Bruno De Santis. -