Nel 2015 l’Italia uscirà dalla recessione: sono queste le stime del Centro Studi di Confindustria che però evidenziano anche il permanere delle difficoltà occupazionali, con la diminuzione della disoccupazione che non arriverà prima del 2016. Secondo le previsioni del Centro Studi di Confindustria, nei primi tre mesi del 2015 l’economia italiana farà segnare un +0,2%, cui seguiranno un lento miglioramento nel prossimo biennio.
Questo però non basta ad annullare gli effetti della crisi: il Pil pro-capite, ad esempio, è sceso del 12,3% reale dal 2007, con una diminuzione di 3.700 euro a testa, tornando ai livelli del 1997. Inoltre preoccupa il tasso di disoccupazione: nel 2015 resterà sui livelli registrati alla fine di quest’anno, passando dal 12,7% al 12,9%, mentre la diminuzione arriverà nel 2016 toccando il 12,4% nel quarto trimestre. Attualmente i senza lavoro sono 8,6 milioni, ma le previsioni del Governo parlano di una disoccupazione al di sotto del 10% nel 2018.
Infine, per i conti pubblici il deficit nel 2014 sarà al 3%, scendendo poi al 2,7% nel 2015 e al 2,5% l’anno successivo; in rialzo invece il debito che passerà dal 132,2% di fine 2014 al 133,8% del 2015.
REDAZIONE GIORNALISTICA IMPIEGO.EU
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