La crisi economica dell’Italia ha avuto conseguenze non solo per i lavoratori: tutti i cittadini sono stati coinvolti dalle difficoltà economiche anche a causa dell’aumento record delle tariffe pubbliche. Dal 2010 al 2014, il costo dell’acqua è aumentato di ben il 79,5%, mentre quello dei rifiuti del 70%. Percentuali astronomiche che scendono a cifre un po’ più accettabili se consideriamo la media generale: 19,1%, come l’Irlanda e meglio della Spagna che ha riscontrato un aumento del 23,7%. Le grandi economie europee però sono comunque distanti anni luce: la Francia ha registrato un aumento medio del 12,9%, mentre la Germania appena del 4,2% e la media riscontrata nell’area Euro è dell’11,8%, ben sette punti percentuali in meno rispetto all’Italia.
Sono questi i dati diffusi dall’Ufficio Studi della Cgia: oltre a acqua e rifiuti, gli aumenti più significativi hanno riguardato l’energia elettrica (48,2%), i pedaggi autostradali (46,5%), i trasporti ferroviari (46,3%), il gas (42,9%), i trasporti urbani (41,6%). L’unica voce con il segno meno davanti è quella relativa ai servizi telefonici: in questo caso si è assistito a un decremento del 15,8%.
REDAZIONE GIORNALISTICA IMPIEGO.EU
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