Bugie in aumento nella stesura dei curriculum vitae: un’indagine condotta da Careerbuilder ha evidenziato come il 58% dei selezionatori americani ha individuato informazioni non veritiere in un Cv, mentre il 33% sostiene che tale tendenza sia aumentata dopo la crisi economica. Tra le non verità più ricorrenti ci sono omissioni, imprecisioni veniali, ma anche vere e proprie bugie che hanno un unico risultato: ‘costringere’ il selezionatore a cestinare il curriculum vitae incriminato. In particolare, nel 57% dei casi i candidati gonfiano le competenze, mentre il 55% ritocca le responsabilità. Non mancano poi chi modifica le date, cambia qualifiche e voti di laurea e chi invece mente sulle società per le quali ha lavorato o su premi e riconoscimenti ottenuti.
Un problema che non riguarda soltanto gli Stati Uniti: anche in Italia sono in aumento i Curriculum Vitae con bugie e le tendenze sono più o meno le stesse di quelle a stelle e strisce. Si mente anche sugli hobby, magari per darsi un tono, ma ultimamente sono aumentati i fotoritocchi: si allega la propria foto, ma prima si lavora con Photoshop. In una società sempre più dominata dall’immagine, c’era ampiamente da aspettarselo. Il consiglio degli esperti però non cambia: dire la verità, perché essere scoperti equivale a bruciare la propria candidatura.
REDAZIONE GIORNALISTICA IMPIEGO.EU
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