Decreto Lavoro: ecco come cambia
- 06/05/2014
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Sono otto gli emendamenti presentati dal Governo per il Decreto Lavoro che dopo essere stato approvato alla Camera è ora atteso dalla discussione in Senato. La novità più importanti riguarda le aziende che non rispettano il tetto del 20% per i contratti a tempo determinato rispetto a quelli a tempo indeterminato: non è più previsto l’obbligo dell’assunzione per chi non rispetta tale limite, ma soltanto una multa pari al 20% dello stipendio del 21esimo contratto a tempo determinato per tutta la sua durata, che arriva al 50% per ulteriori contratti successivi al 21esimo.
Novità anche per chi opera nella ricerca: in questo caso il limite del 20% non vale, così come per le aziende con meno di cinque dipendenti. Cambia anche l’apprendistato: l’obbligo di stabilizzare il 20% di apprendisti è in vigore soltanto per le aziende con più di 50 dipendenti (prima si parlava di aziende con più di 30 dipendenti). Altro emendamento riguarda l’offerta formativa pubblica: le Regioni dovranno specificare sedi e calendario e potranno utilizzare imprese e loro associazioni che si sono dichiarate disponibili.
Ultima novità riguarda il regime transitorio per i contratti a termine: fino al 31 dicembre rimarranno valide anche le regole previste nei contratti in vigore, oltre alla norma nazionale del 20%. Sempre nel contratto dovrà essere previsto il diritto di precedenza per le donne in gravidanza.
Scritto da Bruno De Santis. -