Giovani senza lavoro, ecco perche'
- 29/01/2014
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Che l'Italia non sia un paese per giovani è ormai un dato di fatto: nella nostra nazione a pagare di più per la crisi occupazionale sono proprio gli under 30. Ad esempio il nostro è il paese europeo con la più bassa incidenza di under 30 sui contratti di assunzioni: su dieci posizioni aperte soltanto una sarà occupata da un giovane. In Germania, solo per fare un esempio la proporzione è di 2,6 su 10 e nel Regno Unito di 3 su 10 . Ma non è tutto perché in Italia i giovani hanno una possibilità 3,5 maggiore di essere inattivi rispetto agli adulti (in Germania è appena 1,2, mentre in Gran Bretagna raggiunge quota 2,3).
Tale situazione deriva anche dalle scelte sbagliate all'università: il 66% degli studenti pensa agli interessi personali al momento di scegliere il proprio percorso di studi, mentre soltanto il 29% ha dato uno sguardo alle statistiche occupazionali. Così si spiega l'assenza di corrispondenza tra domanda e offerta di lavoro: sono circa 65mila le posizioni rimanste vacanti, il 16% del totale, a causa della mancanza di profili giusti. Le maggiori difficoltà si trovano al Nord nell'industria automobilistica, nella sanità e nell'industria dell'elettronica, medicale e delle manutenzioni.
Infine, a pesare sulla situazione occupazionale dei giovani è anche la poca efficienza dei Centri per l'Impiego: soltanto l'1% delle assunzioni di under 30 avviene con l'intervento delle agenzie di lavoro pubbliche, mentre la scelta più ricorrente è quella di puntare sul giro di conoscenze.
Scritto da Bruno De Santis. -