I diritti una volta ottenuto il lavoro
- 03/09/2013
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Trovato il lavoro in un altro paese, di quali diritti di previdenza sociale si può godere' Di tutti quelli previsti dalla normativa presente nello Stato in questione. Quando si ottiene il lavoro in un paese estero si acquisisce, infatti, il diritto a ricevere le prestazioni di previdenza sociale previste per tutti i cittadini di quel paese: in generale si smettono di versare i contributi nel Paese di provenienza e si passa a versarli in quello ospite. I contributi fin a quel momento versati non vanno persi, in quanto i paesi dell'Unione Europea tengono in considerazione i periodi trascorsi in altri Paesi europei. Così quando è giunto il momento di smettere di lavorare si riceverà una pensione per ogni Stato in cui si è versato almeno un anno di contributi: ognuna di queste pensioni avrà un valore proporzionale al periodo di tempo in cui si è lavorato in quel determinato Stato.
Inoltre anche i familiari del lavoratore hanno diritto alle stesse prestazioni di previdenza sociale previste per i cittadini del paese ospitante: tali diritti variano da Stato a Stato ed è quindi necessario informarsi dalle autorità del Paese presso il quale si lavora, in modo da ricevere tutte le informazioni sulle prestazioni sociali previste. In ogni caso, il lavoratore ha il diritto di essere accompagnato o raggiunto dalla famiglia nel paese dove lavora: per famiglia si intende il coniuge, i figli fino a 21 anni (o anche oltre se a carico), genitori e suoceri. Per loro deve esserci una carta di soggiorno o un documento di validità uguale a quella del lavoratore e il diritto a usufruire di tutti i diritti (sociali, d'istruzione, professionali) previsti per i cittadini di quel Paese. Infine, per i familiari che non provengono da paesi UE, può esserci la richiesta di un visto di ingresso che dovrà essere rilasciato in maniera gratuita dalle autorità consolari.
Scritto da Bruno De Santis -