Se si va alla ricerca di un posto di lavoro sicuro e soddisfacente, occorre sapere anche quali sono i lavori da evitare: un’indagine condotta da Istat, insieme all’Isfol e riferita agli anni 2012 e 2013 mette a punto una classifica dei posti più insicuri. Le professioni in tempo di crisi: competenze, abilità e condizioni di lavoro” è una sorta di fermo immagine dello stato psicologico dei lavoratori: da questo studio emerge che quelli più insicuri e insoddisfatti sono i telefonisti e gli operatori dei call center che in una scala da 1 a 100 sul gradimento del proprio lavoro arrivano a 24,5. A seguire troviamo il personale domestico e i venditori che totalizzano 30; il podio è chiuso dalle professioni tecniche nei musei che si fermano a 32,6.
Tra i lavori da evitare ci sono anche le professioni tecnici negli uffici giudiziari (34,6) e nei servizi statistici (37). Non se la passano bene neanche i bidelli (36,6) e gli addetti al lavaggio dei veicoli (37,2), oltre agli addetti ai distributori di carburanti (37,6).
Le cose non vanno bene in queste professioni neanche per quanto riguarda la sicurezza: in testa troviamo sempre gli addetti ai call center con 11,3 su 100 nella scala della sicurezza del lavoro). A seguire le professioni dello spettacolo (20,7). In base a questi dati le professioni da scegliere sono quelle universitarie (82,9), nella magistratura (89,1), ambasciatori (78,5) e le professioni della pubblica sicurezza (88,8).
Scritto da Bruno De Santis.