Jobs Act, novità per i contratti di somministrazione
- 02/07/2015
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Novità per i contratti di somministrazione a tempo indeterminato sono contenuti in uno dei decreti attuativi del Jobs Act, la riforma del lavoro varata dal Governo Renzi. In particolare la nuova normativa prevede l’estensione dei campi di applicazione dello staff-leasing con l’abolizione della causali e l’introduzione di un limite percentuale all’utilizzo di tale istituto contrattuale: si potrà usarlo soltanto fino al 20% del totale dei dipendenti a tempo indeterminato dell’azienda utilizzatrice. Se si sfora tale limite non ci sarà la conversione del contratto in un tempo indeterminato, ma una sanzione pari al 50% della retribuzione mensile. Con tali novità quindi il contratto di somministrazione potrà essere utilizzato da qualsiasi azienda, indipendentemente dal tipo di attività svolta, e senza dover necessariamente specificare la causale per l’utilizzo di tale tipologia contrattuale.
Permangono alcuni limiti alla possibilità di utilizzare il contratto di somministrazione e in particolare tale istituto contrattuale non può essere usato: per la sostituzione di lavoratori che scioperano; presso unità produttive nelle quali si è proceduto, negli ultimi sei mesi, a licenziamenti collettivi di lavoratori adibiti alle stesse mansioni cui si riferisce il contratto di somministrazione di lavoro, salvo che il contratto sia concluso per provvedere alla sostituzione di lavoratori assenti o abbia una durata iniziale non superiore a tre mesi; presso unità produttive nelle quali è operante una sospensione del lavoro o una riduzione dell'orario, in regime di cassa integrazione guadagni, che interessano lavoratori adibiti alle stesse mansioni cui si riferisce il contratto di somministrazione di lavoro; da parte di datori di lavoro che non abbiano effettuato la valutazione dei rischi in applicazione della normativa di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.
REDAZIONE GIORNALISTICA IMPIEGO.EU
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