Lavorare all'estero nella ricerca
- 03/03/2014
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Da anni si sente parlare in Italia di fuga dei cervelli: un fenomeno di cui, purtroppo, non si vede la fine nonostante gli annunci di impegni per far tornare nel paese i migliori talenti. Tra i settori dove è più marcata la tendenza a lavorare all'estero c'è sicuramente la ricerca: il numero di studiosi che decide di abbandonare l'Italia per portare i propri lavori all'estero è in costante crescita, a causa soprattutto della carenza di risorse da investire nella ricerca. Stati Uniti, Nord Europa e Medio Oriente sono le mete migliori per chi decidere di lavorare all'estero nella ricerca.
Negli Stati Uniti, ad esempio, l'amministrazione Obama ha stanziato massicci fondi per insegnamento e ricerca, proprio l'esatto contrario di quello che avviene in Italia dove scuola e università ricevono costanti tagli ai finanziamenti. Il risultato ottenuto dagli Stati Uniti è lo sviluppo della ricerca soprattutto in alcuni settori come la ricerca spaziale, ambiente ed energia, sanità, istruzione. Ma il settore che offre maggiori opportunità al momento è quello della tecnologia: a tale riguardo, per chi è interessato si possono consultare le offerte presentate dal California Institute of Technology, culla di molti giovani ricercatori di tutto il mondo.
Scritto da Bruno De Santis.
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