Lavorare in Nuova Zelanda

  • 01/04/2014

  • Fuggire via, volare dall’altra parte del mondo e ricostruirsi una vita: chi non lo ha mai desiderato? Qualcuno potrebbe decidere di farlo, magari scegliendo come meta la Nuova Zelanda: si tratta di un paese senza un eccessivo affollamento e quindi con la necessità di inserire nuove persone, soprattutto in determinati settori.

    Per chi ha intenzione di provarci, il governo neozelandese ha avviato un programma di visti chiamato ‘Working holiday’; si tratta di una buona opportunità per chi ha tra i 18 e i 30 anni e vuole lavorare per brevi periodi nel paese, senza la necessità di dimostrare di avere un contratto di lavoro prima della partenza. Il visto, destinato soprattutto ai turisti, ha una durata di 12 mesi e può essere utilizzato per trovare lavoro con una durata massima però di tre mesi. Il Working Holiday può essere richiesto in uno dei consolati: ogni anno per gli italiani ci sono mille visti. Per ottenerlo serve: un passaporto (con scadenza di almeno tre mesi successiva alla scadenza del visto), un biglietto andata e ritorno (o la disponibilità economica per comprarsi il biglietto per il ritorno), circa tremila euro per le spese di mantenimento, non avere figli a carico, assicurazione sanitaria.
    Una volta arrivati in Nuova Zelanda le opportunità non mancheranno, soprattutto nei settori come turismo, ristorazione e agricoltura. 

    Scritto da Bruno De Santis.

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