Lavoro, a marzo retribuzioni ferme
- 22/04/2014
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Sono rimaste pressoché invariate le retribuzioni contrattuali orarie tra febbraio e marzo 2014: a rivelarlo sono i dati Istat, secondo cui invece la crescita su base annuale è stata dell’1,4%. Si allarga così la forbice tra inflazione e andamento dei salari, a favore di questi ultimi: la crescita è di un punto percentuale e non arrivava a tale livello da giugno 2010. A incidere però è soprattutto la frenata dei prezzi.
Analizzando le retribuzioni contrattuali dei vari macrosettori, a marzo si registra un aumento di quasi due punti percentuali (1,9%) per i dipendenti del settore privato, mentre le retribuzioni sono rimaste sostanzialmente ferme nella pubblica amministrazione. I dati Istat evidenziano una crescita delle retribuzioni in settori quali telecomunicazioni (4,0%); agricoltura (3,3%); energia elettrica e gas (3,0%).
Per quanto riguarda i contratti collettivi nazionali invece alla fine di marzo erano in attesa di rinnovo il 61,9% di dipendenti nel totale dell’economia e del 50,7% nel settore privato: quindi i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano il 38,1% degli occupati dipendenti e corrispondono al 37,3% del monte retributivo osservato. In generale la media di attesa per il rinnovo di contratti scaduti è di 27,2 mesi per l’insieme dei dipendenti e di 13,5 per i dipendenti del settore privato.
Scritto da Bruno De Santis. -