Il web mette a rischio il lavoro: è questa una delle conclusioni che emerge dall’indagine demoscopica condotta da Deloitte con Eurisko. In Italia sempre più giovani e famiglie guardano con preoccupazione alla situazione economica del paese: l’87% dei capi famiglia si dichiara molto preoccupato e il 51% degli intervistati crede che non ci saranno miglioramenti nel prossimo quinquennio. Quest’ultimo dato è in controtendenza con quello che emerge a livello europeo: in Spagna i pessimisti arrivano al 35%, mentre la percentuale cala ancora in Germania e in Inghilterra (rispettivamente 13% e 15%).
In particolare gli italiani mostrano scarsa fiducia nel proprio paese, puntando il dito contro i ritardi su investimenti infrastrutturali e di sistema, la capacità di attrarre investimenti esteri, l'efficienza della Pubblica amministrazione.
A livello generale sono in molti a ritenere che l’innovazione tecnologica abbia un peso centrale a livello occupazionale: le novità tecnologiche hanno portato all’eliminazione di determinate forme di lavoro tradizionali, ma negli ultimi venti anni non sono state in grado di assorbire i lavoratori in nuovi settori, come invece avvenuto in passato. L’avvento del web, quindi, sembra aver creato una distanza tra produttività e occupazione: un esempio su tutti è il caso di Instagram, capace di generare milioni di profitto con solo 13 dipendenti.
REDAZIONE GIORNALISTICA IMPIEGO.EU
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