Lavoro, chi lascia l’Italia costa 40mila euro
- 13/05/2014
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Fuga dei cervelli è anche fuga di risorse: lo afferma una elaborazione fatta da Page Personnel, secondo cui ogni talento che lascia l’Italia dopo essersi formato nel nostro paese fa perdere circa 40mila euro. Una cifra importante che se si considera il numero sempre più elevato dei laureati che si sono trasferiti all’estero (superata quota 400mila euro secondo i dati della Coldiretti) porta a perdite di miliardi di euro.
Tale elaborazione è stata redatta tenendo conto del valore di un professionista dai 3 ai 5 ani di esperienza: in pratica per ogni talento che resta a lavorare in Italia c’è un guadagno di 40mila euro, mentre per ogni laureati che va a cercare fortuna altrove ci sarà una perdita di 40mila euro.
L’analisi di Page Personnel parte da questa considerazione: importare un talento significa guadagnare una risorsa già formata e competente e quindi porta dei benefici anche dal punto di vista economico, mentre lasciarlo andare via causa effetti negativi. I problemi alla base della fuga dei cervelli dall’Italia è nota: si va dalle assunzioni per conoscenza alla mancanza di ricambio tra generazioni. Per far restare i talenti nel nostro paese bisogna puntare su formazione, chiarezza di obiettivi e bilanciamento tra vita lavorativa e personale.
Scritto da Bruno De Santis. -