Lavoro, come mettersi in proprio
- 26/05/2014
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Anche se la crisi sembra giunta al capolinea, in Italia resta comunque difficile trovare lavoro per chi lo ha perso o per chi lo cerca per la prima volta: ecco allora che mettersi in proprio è la scelta che sempre più italiani pensano di fare. Sì, come come mettersi in proprio? Due le strade a disposizione di chi vuole iniziare un'attività autonoma: lavorare con contratti di collaborazione o aprire una Partita Iva.
Nel primo caso, si può scegliere la strada del lavoratore autonomo occasionale: in questo caso la persona effettuerà i compiti assegnategli senza vincolo di subordinazione con il committente, in completa autonomia per quanto riguarda orari e modalità di lavoro e in maniera del tutto occasionale. Il Lavoratore autonomo occasionale ha l'obbligo di iscriversi alla Gestione Separata Inps se i redditi annui imponibili superano i 5mila euro.
Altra strada è quella delle collaborazioni occasionali: possono durare massimo 30 giorni e gli importi non devono superare i 5mila euro annui con lo stesso committente. In questo caso c'è l'obbligo dell'iscrizione alla gestione separata Inps.
Per quanto riguarda invece l'apertura di un'impresa la strada più semplice è la ditta individuale: basterà aprire partita Iva e iscriversi entro trenta giorni presso il Registro delle imprese della Camera di Commercio competente territorialmente. Se invece si svolge un'attività professionale non organizzata sotto forma di impresa (ad esempio avvocato, medico, consulente) non è necessaria l'iscrizione alla Camera di Commercio.
Scritto da Bruno De Santis. -