Lavoro, i contratti a tempo determinato i più usati
- 09/04/2014
-
Qual è il contratto di lavoro più utilizzato? Quale quello meno impiegato? L’Isfol nel corso di un’audizione presso la Commissione Lavoro pubblico e privato della Camera dei Deputati ha presentato una serie di statistiche sui contratti di lavoro. Si parte dai contratti a termine che tra il II trimestre 2012 e il IV trimestre dello stesso anno sono cresciuti dal 62,3% al 67,3%. Tale aumento dell’incidenza dei contratti a tempo determinato sembra riguardare principalmente assunzioni di durata inferiore ai 12 mesi. Nello stesso periodo, quello successivo all’introduzione della riforma Fornero, si è avuta una riduzione dei contratti intermittenti e di collaborazione, diminuiti rispettivamente del 4% e dell’1,6%.
Tale tendenza è confermata anche dai dati che fanno riferimento al 2013: anche in questo caso si nota una crescita nell’utilizzo dei contratti a tempo determinato rispetto a rapporti di lavoro con minori tutele.
Per quanto riguarda l’apprendistato, si è registrata una diminuzione delle attivazioni di nuovi contratti: tale forma di rapporto di lavoro sembra, infatti, non godere del favore delle imprese e non si è imposto come strumento principale per l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. Al contrario invece sono in aumento i tirocini: nel 2013 ne sono stati attivati 6.500 in più raggiungendo quasi quota cinquantamila.
Scritto da Bruno De Santis. -