Lavoro, la ripresa che non c’è
- 20/12/2013
-
La crisi è finita, la ripresa però è ancora lontana: lo si evince dai dati presentati dal centro studi di Confindustria nei quali si può leggere che parlare di ripresa è “derisorio nei confronti di quanti, imprenditori e lavoratori, a lungo resteranno in difficoltà”. Per l’associazione degli industriali i danni provocati dalla crisi possono essere paragonati a quelli di una guerra.
I dati riferiti al 2013 sono chiari: il Pil ha fatto segnare un -1,8%, mentre sono 7,3 milioni le persone a cui manca un lavoro (parzialmente o totalmente), una cifra doppia rispetto a quella registrata sei anni fa; raddoppiati anche i poveri, saliti a quasi cinque milioni. Altri numeri che dipingono un quadro davvero drammatico: dalla fine del 2007 ad oggi si sono persi 1 milione e 810mila Unità di Lavoro equivalenti a tempo pieno, l’occupazione è rimasta ferma nella seconda metà del 2013, le famiglie hanno ridotto di cinquemila euro l’anno le spese.
Segnali un po’ più incoraggianti per il futuro: nel 2014 la previsione di crescita è dello 0,7%, mentre nel 2015 dovrebbe toccare l’1,2%. Piccoli passi in avanti anche per l’occupazione con un +0,1% previsto nel 2014 e un +0,5% stimato per il 2015. Segnali di incoraggiamento che non derivano dalla Legge di Stabilità che secondo Confindustria avrà effetti modesti e inciderà soltanto dello 0,2% sul Pil.
Scritto da Bruno De Santis. -