In Europa le donne guadagnano il 30% in meno degli uomini in un anno lavorativo: è quanto emerge dai dati pubblicati dalla Commissione Europea, secondo cui a parità di qualifiche (o anche in caso di qualifiche maggiori per le donne), le lavoratrici non possono vantare sugli stessi riconoscimenti assicurati ai colleghi maschi e spesso la loro carriera è più lenta. In particolare, secondo tali dati, in Europa la retribuzione oraria di un uomo è del 16,4% più alta di quella di una donna, mentre in un anno il divario supera il 30%. In questo scenario, l’Italia è tra i paesi migliori visto che il divario salariale tra i generi è tutto sommato contenuto, fermandosi al 6,7%.
La Commissione Europea rimarca anche un altro dato: lavorando meno ore rispetto agli uomini ed essendo pagate di meno, le donne sono destinate ad avere una pensione più bassa e quindi tra gli anziani è più alta la presenza di donne in stato di povertà.
Analizzando il dato nei vari paesi, la differenza di retribuzione in base al sesso, supera il 20% in Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Germania, Austria e tocca quota 30% in Estonia. Differenza inferiore al 10% in Slovenia, Malta, Polonia, Italia, Lussemburgo e Romania, con la Slovenia che eccelle con un gap gender di appena il 2,5%. Tutto questo accade nonostante le donne siano più brave negli studi rispetto agli uomini: rappresentano, infatti, il 60% dei laureati e le diplomate sono l’83% contro il 77,6%. I dati fanno riferimento al 2012.
REDAZIONE GIORNALISTICA IMPIEGO.EU
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