Lavoro: lo studio non conta

  • 14/12/2015
  • Non conta cosa si è studiato: un’indagine Isfol sulle transizioni dalla formazione al lavoro, evidenzia come i giovani italiani non danno più importanza alla coerenza tra percorso di studio nella scelta del proprio impiego. La ricerca ha riguardato giovani tra i 20 e i 34 anni e il quadro che emerge non è certo positivo: ormai si lavora per il semplice sostentamento economico, mentre i propri interessi passano quasi sempre in secondo piano.
    Più che la coerenza tra studi e lavoro (indicata solo dal 62,8% degli intervistati), si preferisce un contesto lavorativo che garantisce buoni rapporti tra pari (89,8%) e soprattutto retribuzione adeguata (92,5%) e un ambiente lavorativo che garantisca salute e sicurezza (93,7%).
    Difficoltà maggiori per le donne neo-madri: il 22,3% delle donne occupate durante la gravidanza, non lo sono più quando nasce il figlio. Si tratta di una crescita di quasi quattro punti percentuale, confermata dal 52,5% di madri che hanno smesso di lavorare, con un 67,1% che ha motivato tale decisioni per le difficoltà di conciliare lavoro e famiglia.

    REDAZIONE GIORNALISTICA IMPIEGO24.IT
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