Il Pil del Sud continua a scendere: per il sesto anno consecutivo il prodotto interno lordo del Mezzogiorno d’Italia ha visto il segno negativo (-3,5% contro il -1,4% del Centro-Nord), confermando la presenza nel nostro paese di un’economia a due velocità. Sono i dati che arrivano da rapporto sull'economia del Mezzogiorno dello Svimez.
Tra il 2008 e il 2013, il Sud ha perso il 13,3% contro il 7% del Centro-Nord: in questo modo il divario nel 2013 ha toccato il 56,6%, tornando ai livelli registrati dieci anni fa. In particolare le Regioni che hanno risentito di più della crisi sono Basilicata e Molise (-16%), Puglia (-14,3%), Sicilia (-14,6) e Calabria (-13,3). L’unica Regione che ha fatto registrare una crescita nel 2013 è il Trentino Alto Adige (+1,3%), mentre la Toscana è stazionaria.
Preoccupante anche la situazione occupazionale nel Mezzogiorno: nel 2013 si sono persi 282mila posti di lavoro, con il numero di occupati che è sceso a 5,8 milioni, per a prima volta nella storia sotto i sei milioni (livello più basso dal 1977).In generale tra il 2008 e il 2013, il Sud ha visto l’occupazione calare del 9% contro il 2,4% del Centro-Nord: delle 985mila persone che in Italia hanno perso il posto di lavoro, 583mila sono residenti nel Mezzogiorno. In totale nel 2013 si sono persi 478mila posti di lavoro: un problema che ha coinvolto soprattutto i lavoratori giovani under 34 del Sud (-12% contro il -6,9% del Centro-Nord).
Scritto da Bruno De Santis