Lavoro, stabile l’occupazione femminile
- 06/06/2014
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Stabile l’occupazione femminile: i dati Istat del rapporto annuale 2014 mostrano poche variazione per quanto riguarda l’occupazione femminile, soprattutto se raffrontata al calo di quella maschile. Crescono inoltre le famiglie dove la donna è l’unica occupata, mentre essere madri e lavorare è sempre più complicato. Questo il quadro tracciato dall’Istituto di statistica, che ora analizziamo nel dettaglio: nel 2013 il tasso di occupazione femminile tra i 15 e i 64 anni è pari al 46,5% in Italia (-12,2 punti rispetto al valore medio della Ue28). In cinque anni (2008-2013), l’occupazione maschile è calata di 973 mila unità (-6,9%), mentre quella femminile è diminuita soltanto di 11 mila unità (-0,1%). Tali dati si possono spiegare come il risultato di una serie di fattori: il contributo delle occupate straniere, aumentate di 359 mila unità, la crescita delle occupate over 50 (+613mila, quasi il 30% in più) e l’aumento delle donne che entrano nel mercato del lavoro per far fronte alla disoccupazione del partner. Sono in aumento, infatti, le famiglie con donne breadwinner, cioè quelle dove solo la donna lavora: sono il 12,2% (nel 2008 erano il 9,4%), mentre quelle con un breadwinner uomo sono il 26,5% (stabile rispetto al 2008). Dati negativi invece quelle sul rapporto lavoro-famiglia: in aumento il numero di donne occupate in gravidanza che non lavorano più a due anni dal parto (22,3% nel 2012 contro il 18,4% del 2005; nel Sud si arriva al 29,8%). Un fenomeno che riguarda soprattutto le donne con un contratto a tempo determinato (45,7%) e con titolo di studio basso (30,8% rispetto al 12,3% delle laureate).
Scritto da Bruno De Santis. -