Lavoro, Ue in campo contro il sommerso
- 14/04/2014
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L’Unione Europea scende in campo contro il lavoro sommerso, una piaga che toglie all’economia regolare tra il 15% e il 20% del Pil dell’Ue, circa 2.400 miliardi euro l’anno: la Commissione europea sta, infatti, vagliando la possibilità di dare vita a una piattaforma a livello continentale che faciliti la cooperazione a livello comunitario in modo da prevenire il lavoro sommerso e ridurne l’utilizzo grazie a metodi di lotta più efficaci. Nella proposta presentata dalla Commissione Europea, tale piattaforma dovrà unire tutti gli organismi che sono impiegati nella lotta contro il lavoro sommerso: dagli ispettorati al lavoro a quelli della sicurezza, dalle autorità fiscali a quelle di controllo delle politiche migratorie.
L’impegno dell’Unione Europea contro il lavoro sommerso è spiegato dal commissario all’Occupazione Laszlo Andor che afferma: “Il lavoro nero priva i lavoratori della protezione sociale, mette in pericolo la loro salute, aumenta i rischi per la loro sicurezza e riduce la produttività. Chi utilizza il lavoro sommerso, inoltre, fa concorrenza sleale alle altre imprese e produce problemi alla sostenibilità della finanze pubbliche e dei sistemi di sicurezza sociale”.
La piattaforma comunitaria si occuperà di costituire una tribuna dove gli esperti potranno condividere informazioni e buone pratiche ampliando il numero di contatti, esaminare gli strumenti utili per affrontare problemi comuni, migliorare gli scambi tra i vari organi nazionali.
Scritto da Bruno De Santis. -