Quanto vale l’economia sommersa? Lo dice l’Istat nel rapporto ‘L’economia non osservata nei conti nazionali’. Il valore aggiunto generato dall'economia sommersa nel 2013 è stato di 190 miliardi di euro, pari all'11,9% del Pil, con una crescita rispetto al passato quando raggiungeva l’11,7% nel 2012 el ’11,4% nel 2011.
A livello generale, considerando oltre all’economia sommersa anche le attività illegali nel 2013 arrivata a 206 miliardi di euro, quasi il 13% del Prodotto Interno Lordo. In particolare il 47,9% dalla componente relativa all'attività sotto-dichiarata dagli operatori economici, il 34,7% dal lavoro irregolare, per il 9,4% dalle altre componenti (fitti in nero, mance e integrazione domanda-offerta) e per l'8% dalle attività illegali.
Per quanto riguarda il lavoro irregolare, il settore che presenta la percentuale più alta è quello dei servizi alle persone (21,7%), poi agricoltura, silvicoltura e pesca (15,4%). A livello generale le unità di lavoro non in regola sono state 3 milioni e 487mila, con il tasso di irregolarità è arrivato al 15% con una crescita di mezzo punto percentuale rispetto a due anni prima. Anche in questo caso l’incidenza più alta si ha nei Servizi alla persona (45,0), poi agricoltura (17,6%). Percentuali elevati anche in settori come Commercio, trasporti, alloggio e ristorazione (15,6%) e costruzioni (15,4%).
REDAZIONE GIORNALISTICA IMPIEGO24.IT
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