Per il lavoro servono le conoscenze
- 18/12/2013
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Occorrono le conoscenze per trovare un lavoro: non si tratta delle competenze richieste per un qualsiasi profilo, ma di quelle che un tempo erano chiamate raccomandazioni e oggi sono definite come ‘segnalazioni’. Tante, infatti, le aziende che si affidano a canali informali per assumere nuove personale: che si tratti di colleghi di lavoro, clienti, fornitori o amici, le imprese italiane preferiscono puntare su chi, anche in via indiretta, si conosce già piuttosto che affidarsi ai canali ‘formali’ di ricerca del personale. In particolare sono le imprese con meno di dieci dipendenti che utilizzano le conoscenze per le nuove assunzioni, un fenomeno sempre più in crescita: se nel 2008 si utilizzavano le conoscenze dirette nel 35,2% dei casi, oggi la percentuale è salita al 51% (62% se si considerano anche le segnalazioni dei conoscenti e dei fornitori).
Tale fenomeno trova riscontro anche nel modo in cui i giovani ricercano lavoro: niente più annunci sui giornali, ma offerte sul web e soprattutto relazioni personali. Secondo quanto affermato dall’Istat la percentuale dei giovani che hanno cercato lavoro tramite la rete di amici, parenti e conoscenti è cresciuta di quattro punti in un solo anno. A seguire ci sono le candidature spontanee e l’utilizzo di internet, mentre sempre meno giovani puntano sui concorsi pubblici.
Scritto da Bruno De Santis. -