Salario minimo: ecco chi potrà richiederlo

  • 27/09/2013
  • In Italia sempre più famiglie vivono al di sotto della soglia di povertà, così come sono in tante a barcamenarsi per arrivare a fine mese: per arginare tale situazione, il ministro del Welfare Giovannini ha presentato in Senato la proposta di inserimento un salario minimo. La misura, chiamata 'sostegno per l'inclusione attiva' (SIA), nelle intenzioni del proponente non è un reddito di cittadinanza incondizionato, ma un programma di inserimento sociale e lavorativo, con una sorta di patto stipulato tra i beneficiari e i servizi sociali locali.
    Il salario minimo potrà essere richiesto sia dai cittadini italiani che da quelli immigrati ed è un sostegno rivolto ai poveri: l'ammontare del SIA sarà pari alla differenza tra le risorse economiche del nucleo familiare e il livello di riferimento della soglia di povertà. L'Inps avrà il compito di controllare l'ammissibilità della richiesta del sussidio e l'erogazione dello stesso: le condizioni di accesso saranno definite dai comuni o dai centri per l'impiego quando la proposta presentata dal ministro Giovannini passerà l'esame del Parlamento e diventerà realtà. Al momento tale giorno sembra però lontano: l'applicazione di una tale misura potrebbe toccare il 6% di famiglie italiane per un costo superiore ai sei miliardi di euro. Il problema è la mancanza delle risorse economiche necessarie per una norma che potrebbe migliorare la vita di molte famiglie.
    Scritto da Bruno de Santis

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