Stage, mai più gratis
- 24/02/2014
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Niente più stage gratuiti: dallo scorso gennaio è stata abolita la possibilità di utilizzare tirocinanti senza un rimborso spese, pratica molto abusata dalle aziende per ottenere manodopera a costo zero. Da inizio anno invece gli unici stage gratuiti consentiti sono quelli relativi a un percorso scolastico o per la pratica per accedere a un albo professionale; per gli altri le imprese dovranno garantire almeno un rimborso spese che varierà da regione a regione. Il compenso da assegnare agli stagisti è deciso, infatti, da normative regionali. Secondo quanto riportato da Adapt, associazione per gli studi internazionali e comparati sul diritto del lavoro e sulle relazioni industriali, le Regioni che prevedono il più elevato compenso minimo sono Abruzzo e Piemonte dove gli stagisti guadagnano almeno seicento euro al mese; sul versante opposto ci sono Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Umbria con la retribuzione minima per gli stagisti che non supera i trecento euro. Nelle altre regioni il compenso varia tra i 400 e i 500 euro mensili. Tra gli altri paletti inseriti per l’attivazione dei tirocini c’è la durata che dovrà essere massimo di sei mesi con proroga fino a un anno attivabile sono in caso di tirocinio di inserimento o reinserimento lavorativo o destinato a soggetti svantaggiati (per i disabili la durata massima del tirocinio è di due anni). I tirocinanti godranno inoltre di diritti come la sospensione per maternità o malattia lunga. Infine, per attivare uno stage enti pubblici e privati dovranno rispettare determinati requisiti.
Scritto da Bruno De Santis. -