Telelavoro, cinque consigli per lavorare da casa

  • 26/09/2013
  • Come visto in un precedente articolo, il telelavoro si sta diffondendo sempre di più: un'opportunità da sfruttare in un momento in cui le aziende chiudono e i contratti a termine sono la regola. Tante le persone che hanno scelto tale modalità di lavoro, spinti anche dalle aziende alla ricerca costante di diminuzione dei costi, maggior flessibilità e aumento dei guadagni (una ricerca recente ha evidenziato un aumento della produttività del 60% per chi lavora da casa).
    Per chi già lavora da remoto o chi ha intenzione di provare il telelavoro è bene conoscere alcuni accorgimenti da mettere in atto per evitare che il lavoro da casa diventi un rischio:

    1) Le condizioni del telelavoro devono rispettare sempre la legge: in caso di lavoratori dipendenti, ad esempio, il telelavoro può essere applicato solo dopo un accordo tra le parti e su base volontaria.
    2) Le spese vanno divise equamente: per un dipendente che svolge le sue mansioni da remoto, il datore di lavoro deve pagare manutenzione, fornitura, installazione e riparazione degli strumenti che servono per svolgere il proprio impiego. In caso di lavoratore autonomo è opportuno verificare se a casa sono presenti le condizioni idonee per poter lavorare (ad esempio l'ADSL).
    3) Autonomia: dover gestire la libertà di cui si gode con il telelavoro potrebbe diventare un problema per chi è abituato a orari e scadenze precise. C'è il rischio di lasciarsi andare alle distrazioni e di diminuire il carico di lavoro: occorre una verifica frequente.
    4) Attenzione all'isolamento: lavorare a casa significa non avere il confronto quotidiano con gli altri colleghi e questo a lungo andare potrebbe rivelarsi controproducente.
    5) Carriera: spesso il lavorare da casa equivale alla rinuncia di carriera. Per un lavoratore dipendente c'è il rischio di essere messi in secondo piano rispetto a chi lavora in ufficio: è utile sapere quindi che anche per chi sceglie il telelavoro esiste il diritto alla formazione e a seguire corsi di aggiornamento.
    Scritto da Bruno de Santis

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